“Il progetto del centro di competenze – ha spiegato la vicepresidente della Regione Barni – dovrà sviluppare attività di ricerca industriale per la individuazione di soluzioni sperimentali riferite ai servizi di nuova generazione per applicazioni di tecnologie riconducibili alle tecnologie Impresa 4.0 che operino utilizzando l’infrastruttura 5G. Inoltre si occuperà di promuovere azioni di trasferimento tecnologico alle PMI manifatturiere, con attenzione particolare alle filiere produttive e alle catene di sub-fornitura dei settori del tessile, della moda e delle imprese della filiera audiovisiva e cinematografica. Per tutto questo collaborerà anche con organismi di ricerca regionali, nazionali ed europei”.
“La Regione – ha aggiunto l’assessore alle attività produttive Ciuoffo – è da tempo impegnata nella qualificazione e potenziamento del sistema del trasferimento tecnologico nel quadro della strategia regionale Impresa 4.0 e sostiene le infrastrutture che si occupano di queste attività. Questo che stiamo portando avanti a Prato va proprio nella direzione di individuare soluzioni per l’applicazione della quinta generazione della tecnologia in ambito Tlc in favore delle imprese. Avere una città toscana tra le 5 che in Italia, e le poche in Europa, sperimenterà il 5G è un’occasione storica per la nostra regione e per il nostro sistema della ricerca e dell’impresa. Lo Stato, come fu per le licenze Umts, dall’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G agli operatori telefonici prevede di incassare 2,5 miliardi di euro, come affermato dal nuovo Ministro allo Sviluppo Economico e Lavoro nei giorni scorsi, e questo fa capire la portata della partita. Quando siamo passati dai telefonini con i quali si poteva solo chiamare e mandare sms agli attuali smartphone abbiamo rivoluzionato la nostra vita, in termini sociali e anche di applicazione alla vita lavorativa. Con il passaggio al 5G il cambiamento sarà all’ennesima potenza. Non si tratterà solo di avere un telefonino con una connessione più veloce della attuale, ma avremo oggetti connessi tra loro con capacità adesso non immaginabili, il cosiddetto ‘internet delle cose’. Il partner con il quale avviamo questa collaborazione, la FUB, è di primario livello e ha fatto la storia della ricerca nelle telecomunicazioni di questo paese: il rapporto con la Fondazione non potrà che essere proficuo e arricchire la nostra regione. C’è una opportunità storica che sta passando e la Toscana la saprà coglierla”.
“La possibilità di sperimentare sul nostro territorio la tecnologia 5G è importante soprattutto in termini di ricaduta economica, per lo sviluppo delle imprese e le nuove opportunità occupazionali – sottolinea il sindaco di Prato Matteo Biffoni -. In un distretto ricco di imprese manifatturiere il rapporto con le aziende è fondamentale per avviare una sperimentazione estesa a tutta la filiera. L’obiettivo del Comune di Prato è mettere al centro il trasferimento tecnologico in azienda e sfruttare la tecnologia 5G per aumentare la competitività del distretto e del sistema industriale. In particolare nel settore tessile e moda”. Prato è l’unica città che avvierà la sperimentazione industriale del 5G collegandola a un sistema industriale fatto di piccole e piccolissime imprese: “Il risultato di questo lavoro sarà un valore aggiunto non soltanto per il distretto pratese, ma per tutto il sistema Paese che potrà replicare questo modello in altre realtà manifatturiere. Inoltre – conclude Biffoni – la tecnologia 5G avrà un’applicazione anche nell’industria dell’audiovisivo collegata al cinema, una realtà che a Prato sta crescendo con l’apertura delle Manifatture digitali cinema grazie al supporto della Regione Toscana”.
Il progetto che scaturirà dalla collaborazione tra i soggetti firmatari concorrerà al bando emanato dal CIPE, nell’ambito del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, che destina alle Regioni che ospitano le 5 città pilota 60 milioni di euro al cofinanziamento di progetti di ricerca, sperimentazione, realizzazione e trasferimento tecnologico aventi ad oggetto l’applicazione della tecnologia 5G a beni e servizi di nuova generazione. A tal proposito va ricordato che il Comune di Prato è stato individuato dal Mise come luogo di sperimentazione pre-commerciale del 5G (insieme all’area metropolitana di Milano, L’Aquila, Bari e Matera) sul quale lavoreranno WindTre e OpenFiber.
Sarà costituito un gruppo di lavoro, coordinato dalla Regione e composto da 6 persone (2 rappresentanti per ciascun firmatario) che si occuperà di redigere il progetto.
La Fondazione Ugo Bordoni è riconosciuta quale istituzione di alta cultura e ricerca sottoposta alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico. I suoi compiti sono di elaborare e proporre, in piena autonomia scientifica, strategie di sviluppo del settore delle comunicazioni, da potere sostenere nelle sedi nazionali e internazionali competenti e coadiuvare operativamente il Mise e altre amministrazioni pubbliche nella soluzione organica ed interdisciplinare delle problematiche di carattere tecnico, economico, finanziario, gestionale, normativo e regolatorio connesse alle attività del Ministero e delle amministrazioni pubbliche.
“Siamo molto soddisfatti di questo protocollo d’intesa” afferma il Direttore Organizzazione e Pianificazione Strategica di FUB Alessio Beltrame, “la Fondazione ha nel suo Statuto e nella legge che l’ha costituita, la mission di supportare la Pubblica Amministrazione nei processi di innovazione. Oggi un pezzo importante dell’innovazione passa dal 5G una tecnologia che rivoluzionerà ogni aspetto della società. La Toscana e il Comune di Prato hanno scelto di sviluppare un progetto di ricerca e trasferimento tecnologico a supporto del sistema manifatturiero per agganciare le grandi opportunità aperte dal 5G e la Fondazione Bordoni è orgogliosa di dare il proprio contributo per un progetto molto innovativo che riteniamo possa portare a risultati importanti e che potrà diventare modello anche per altri territori”.
Cosa è il 5G. Non si tratterà solo dell’incremento delle prestazioni dei telefonini, da un più elevato numero di dispositivi connessi simultaneamente a una più elevata efficienza spettrale di sistema (volume di dati per unità di area), da un più basso consumo delle batterie a una migliore copertura, dalle elevate velocità di trasmissione in porzioni più grandi dell’area di copertura ai tempi di latenza inferiori, da un più elevato numero di dispositivi supportati a costi più bassi per l’installazione delle infrastrutture, fino a una più elevata versatilità e scalabilità e a una più elevata affidabilità delle comunicazioni.
Il 5G Renderà tecnicamente possibile l’uso della realtà virtuale e aumentata nelle nostre città. Indossando opportuni visori, potremo ad esempio visitare monumenti antichi vedendone le forme architettoniche originarie o passeggiare in luoghi lontani da noi migliaia di chilometri. Sarà possibile scambiare in tempi velocissimi enormi quantità di dati (“Big Data”) e di sottoporli istantaneamente ad algoritmi di Intelligenza Artificiale. Grazie al 5G ci sarà una “mutazione genetica” di tutti i servizi dei quali usufruiamo ogni giorno. Saranno possibili operazioni chirurgiche effettuate da robot che già esistono e che per lavorare in sicurezza avranno bisogno di tempi di comunicazione di pochi millisecondi: inferiori al tempo necessario allo stimolo nervoso per andare dalla punta del nostro dito al nostro cervello. Le auto saranno a guida autonoma reagendo in pochi millisecondi agli imprevisti che animano la nostra “umana” esperienza di guida. Gli oggetti di casa, le macchine utensili della fabbrica o gli oggetti in inventario nel negozio e in ufficio saranno connessi, catalogati, localizzati e in grado di comunicarci il loro grado di usura o la necessità di revisione. I nostri parametri vitali saranno continuamente monitorati e analizzati a distanza da algoritmi che individueranno tutti i fattori di rischio, saremo riconosciuti dall’autobus, dall’aereo o dal treno che utilizzeremo per viaggiare.
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