Roberto Gaetano vanta un’esperienza trentennale in ICT maturata lavorando presso agenzie e organismi internazionali ed è attualmente membro del Consiglio Direttivo dell’ICANN, l’organismo globale preposto alla pianificazione e assegnazione di dominii Internet di primo livello e alla gestione del dominio-radice.
Nigel Titley, impegnato sin dai primi anni Novanta nello sviluppo di Internet quando lavorava per British Telecom e successivamente socio fondatore del London Internet Exchange (LINX), è presidente del Consiglio Direttivo del RIPE NCC, organismo europeo preposto alla gestione dei dominii europei di primo livello.
Obiettivo del Seminario è di riflettere sull’evoluzione di una delle maggiori componenti tecnologiche dell’infrastruttura di Internet, il protocollo IP, che dall’attuale versione IPv4 – datata ormai di venticinque anni – dovrebbe migrare alla versione IPv6. La migrazione si rende necessaria per superare il problema dello “spazio di indirizzamento” consentito dall’Ipv4, ormai prossimo al limite teorico dei 4 miliardi di terminali indirizzabili. Tale limite potrebbe infatti essere raggiunto nel giro di pochi anni, con scenari di impatto preoccupanti per la crescita della Rete stessa. Soluzioni tecniche attuate già da molti anni, come il DHCP (assegnazione dinamica di indirizzi IP) e il NAT (Network Address Translation) hanno contribuito ad allontanare significativamente il giorno X, ma con complicazioni nell’indirizzamento e nella configurazione di terminali e con limitazioni in molte applicazioni di tipo Web 2.0.
Come in ogni transizione a livello di piattaforma di comunicazione, IPv6 non risolve solo problemi ma apporta numerosi altri vantaggi applicativi, tra cui l’indirizzabilità di innumerevoli dispositivi e sensori (Internet delle cose), la piena accessibilità di ogni terminale da parte di ogni applicazione, la piena interoperabilità del fisso e del mobile, una forte integrazione dei meccanismi di sicurezza e un controllo nativo della qualità di servizio. Tuttavia, nonostante già oggi i desktop, i laptop, i router di utente e i “carrier router” di nuova produzione siano “dual stack”, cioè in grado di gestire entrambi i protocolli e, nonostante le numerose iniziative comunitarie a favore del nuovo protocollo, l’impatto e gli scenari della transizione sono ancora molto dibattuti. Sarà questo il punto focale degli interventi dei keynote speakers.
Seguirà, dopo una presentazione delle attività della Fondazione nel campo dei futuri protocolli di comunicazione su Internet, una tavola rotonda, in cui vari operatori nazionali di telecomunicazioni e società di primaria importanza nel campo della fornitura di connettività e applicazioni Internet, discuteranno opzioni, vincoli, opportunità e prospettive concrete della transizione dall’attuale al futuro protocollo.
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