L’affermazione di Internet come piattaforma di distribuzione di contenuti audiovisivi porta a piena maturazione la rivoluzione digitale avviata negli anni Ottanta con l’apparizione dei CD prima e dei DVD poi. La replicabilità dei contenuti digitali a costi irrisori ha favorito lo sviluppo di un massiccio fenomeno planetario di duplicazione e scambio di file audiovisivi attraverso le reti peer-to-peer. A questo scenario di illegalità diffusa l’industria dei contenuti ha reagito, da una parte sviluppando misure di protezione basate su robuste tecnologie di crittazione proprietarie e associate a un approccio rigidamente “walled garden”, dall’altra parte caldeggiando interventi legislativi e amministrativi volti a sanzionare severamente i comportamenti illegali.
Fermo restando che la giusta rimunerazione di editori e autori di contenuti digitali è essenziale per l’immissione di contenuti di qualità sul mercato e per la sostenibilità della filiera dell’audio-visivo, emerge la necessità di individuare opportuni modelli di business win-win per i produttori di contenuti, per gli aggregatori e i diffusori di contenuti, oltre che per gli utenti. Caratteristica fondamentale di tali modelli dovrebbe essere un’innovativa aderenza alla natura digitale del media e la disponibilità di contenuti, indipendentemente dalla piattaforma tecnologica dell’utente. Si creerebbe così per gli aggregatori/distributori di contenuti una competizione sostanzialmente basata sull’appetibilità del loro palinsesto e del loro catalogo titoli, con evidenti benefici per l’utenza.
L’innovazione dei meccanismi di tutela ereditati dal mondo analogico si rende necessaria anche per affrontare la cross-medialità, ossia la possibilità di diffondere uno stesso contenuto, attraverso una pluralità di piattaforme: ha ancora senso rilasciare i diritti con riferimento esclusivo a determinate piattaforme di diffusione? Qual è il “giusto prezzo” per ciascuna piattaforma di diffusione, anche in considerazione dell’audience misurabile, della qualità e della user experience associate allo specifico canale di distribuzione?
Su queste tematiche forniranno nella sessione mattutina del Seminario un’ampia panoramica Francesco Casetti, docente dell’Università Cattolica di Milano, Leonardo Chiariglione, presidente del gruppo internazionale MPEG e di Cedeo.net e Fabio Macaluso, giurista dello Studio Valli & Associati. Nel pomeriggio interverranno esperti indipendenti ed esponenti di istituzioni e industrie interessate alla distribuzione di contenuti digitali in rete, per dipanare una molteplicità di questioni correlate, sul piano tecnico, normativo, giuridico e sociale.
Agenda
Leggi tutto